28 Aprile, 2024
Infermiere

Infermiere, una professione sempre più richiesta

Tra le innovazioni che negli ultimi anni hanno interessato il mondo del lavoro è doveroso citare il maggior spazio che hanno conquistato alcune professioni. In questo novero è possibile citare senza dubbio il lavoro dell’infermiere.

La ‘pelle’ di questa professione sanitaria è cambiata radicalmente: se fino a qualche decennio fa l’infermiere era colui – soprattutto colei – che assisteva il malato senza alcuna voce in capitolo sul suo benessere, oggi chi svolge questo lavoro svolge numerosi compiti.

Per comprenderli è utile ricordare che esistono per esempio gli infermieri liberi professionisti, che svolgono prelievi del sangue a domicilio o altre pratiche di cura per cui è necessaria la permanenza del paziente tra le mura della sua casa.

Per quel che concerne invece gli infermieri che lavorano in contesti ospedalieri, è bene specificare che sono sempre più coinvolti in decisioni manageriali e che, grazie alla tecnologia, hanno a disposizione molti più strumenti per interagire con il paziente e per fornirgli contenuti utili alla gestione del percorso terapeutico.

I dati di Almalaurea

Per capire il successo della professione degli infermieri negli ultimi anni, è utile chiamare in causa i dati di un rapporto di Almalaurea del 2018. Cosa dice di preciso? Che le professioni infermieristiche e legate al mondo dell’ostetricia hanno un tasso di occupazione che, a un anno dal conseguimento del titolo universitario, è pari al 70%.

Per quanto riguarda la retribuzione netta mensile, nel 2018 si parlava di una cifra media di poco superiore ai 1.300 euro. Un aspetto degno di nota riguarda il fatto che, rimanendo sempre sui dati del rapporto Almalaurea, la maggior parte degli infermieri ha trovato lavoro con in mano solo la laurea triennale e senza bisogno di iniziare percorsi di specializzazione biennale.

A proposito di specializzazioni, vediamo un attimo quali sono i percorsi principali che possono essere seguiti da chi sceglie di conseguirne una.

  • Master (che può essere sia di primo, sia di secondo livello)
  • Laurea magistrale
  • Dottorato di ricerca (per quanto riguarda questo iter di specializzazione, si può parlare di diversi focus, che comprendono per esempio le scienze ostetricie o la sanità pubblica)

Come sopra accennato, il panorama sempre più variegato di questa professione offre anche la possibilità di lavorare come liberi professionisti. In questo modo, grazie alla flessibilità garantita dalla Partita IVA, si possono gestire i lavori in maniera più specifica, scegliendo il campo su cui focalizzarsi e, se si riesce a farsi un nome, anche a guadagnare tanto.

In merito alla libera professione per gli infermieri i dati parlano chiaro: si tratta di un ambito in cui le richieste negli ultimi anni sono aumentate molto, più che nel pubblico.

Chi è sente di avere una vocazione da imprenditore di se stesso e sta pensando di aprire la Partita IVA dopo aver conseguito l’abilitazione da infermiere, deve mettersi nell’ottica di una mentalità da formazione continua.

Gli interventi che vengono richiesti al personale infermieristico che si reca a domicilio sono infatti numerosi e variegati. In questo novero è possibile citare innanzitutto l’assistenza a soggetti non autosufficienti, ma non solo. Negli ultimi tempi, infatti, si osserva un aumento della richiesta di prestazioni infermieristiche a domicilio per patologie di età pediatrica.

Per quel che concerne le procedure specifiche che l’infermiere libero professionista gestisce, nelle righe precedenti abbiamo ricordato il prelievo. Tra le altre è possibile citare la misurazione di parametri vitali, ma anche le flebo e i bendaggi. Da non dimenticare quando si parla dei compiti che vengono svolti dall’infermiere a domicilio è anche l’iniezione e l’assistenza generale alla persona.

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