14 Dicembre, 2024
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Investire nelle criptovalute: pregi ed insidie del Bitcoin trading

I cambiamenti avvenuti nel mondo finanziario, soprattutto negli ultimi vent’anni, sono tangibili e sotto gli occhi di tutti. L’evidenza più lampante, riguarda le modalità con le quali è possibile sottoscrivere prodotti finanziari: negli ultimi dodici mesi, la grande rete telematica ha preso letteralmente il sopravvento sullo sportello bancario. Un cambiamento che, ad onor del vero, era già in atto da almeno un decennio, ma che ha avuto un’ulteriore accelerata a causa dell’emergenza sanitaria.

Recarsi in banca, infatti, è diventato alquanto complesso, specie nelle situazioni di “zona rossa” o “lockdown”. E, in molti casi, solo per operazioni urgenti e non ulteriormente differibili. Molti risparmiatori, di conseguenza, hanno virato verso le piattaforme finanziarie, che consentono di poter operare tramite i dispositivi remoti a condizioni economiche particolarmente vantaggiose rispetto al tradizionale canale dello sportello bancario.

L’inaspettata forza resiliente ed anticiclica del Bitcoin

“Fare trading”, ovvero effettuare operazioni di compravendita tramite i canali telematici, è diventata una consuetudine anche per i risparmiatori nostrani, che hanno apprezzato, in primis, l’ampia varietà di scelta degli asset nei quali allocare i propri risparmi. Tra essi, una citazione particolare la meritano le criptovalute, le “monete digitali”, che hanno dimostrato un’inaspettata resilienza anche lo scorso anno, nonostante lo scoppio della pandemia abbia messo a dura prova tutti i mercati finanziari.

Anzi, se prendiamo spunto dalla criptovaluta di riferimento, la più nota ed approcciata al mondo, il Bitcoin, si può notare come il rendimento – nel periodo marzo 2020/marzo 2021 – sia stato a dir poco sbalorditivo: +700%. La pandemia, infatti, ha dato un’ulteriore accelerata ai pagamenti digitali. E nonostante, al momento, le criptovalute siano principalmente uno strumento di natura finanziaria, non si può fare a meno di notare come le stesse abbiano iniziato ad essere utilizzate come vero e proprio strumento di pagamento.

In alcuni degli “e-store” delle più importanti multinazionali, come – ad esempio – Microsoft, il Bitcoin viene accettato come “moneta” per l’acquisto di alcuni prodotti. E il numero di analisti finanziari “scettici” nei confronti delle criptovalute, sta sensibilmente scemando col passare del tempo. Solo il futuro ci dirà se le criptovalute diventeranno il mezzo principale di pagamento. Ma chi ne prevedeva un rapido dissolvimento, è stato smentito dal corso degli eventi.

Non c’è da stupirsi, di conseguenza, se un numero cospicuo di risparmiatori decida di fare trading sui Bitcoin, attratti dalle elevate possibilità di guadagno. Ma qual è il giusto approccio da assumere nei confronti della più nobile delle criptovalute e di tutte le “monete digitali” nel loro complesso?

Il giusto approccio al mondo delle criptovalute

Se è indubbio come esse rappresentino, a tutti gli effetti, un asset particolarmente allettante, in virtù della forte rivalutazione fin qui avvenuta, è altrettanto innegabile che siano esposte ad una volatilità certamente non contenuta. Occorre, quindi, inserire questo asset nel proprio portafoglio finanziario in modo equilibrato, consapevole e corrispondente al rischio che si è disposti ad assumersi.

Alcuni analisti, infatti, suggeriscono – per quei risparmiatori con un profilo “aggressivo” – di non eccedere oltre il 10% della massa complessiva dei propri risparmi, cercando di stabilire dei “take profit” (tetto massimo di guadagno) o “stop loss” (soglia massima di perdita che si è disposti ad accettare) oltre i quali si rende necessario vendere la criptovaluta.

Sul web, un numero crescente di risparmiatori cerca informazioni sul mondo delle criptovalute. E’ importante, in tal senso, diffidare da alcuni portali che hanno poco a cui spartire col mondo finanziario e promettono mirabolanti guadagni senza alcun rischio: le criptovalute, come fin qui esplicato, sono soggette ad una volatilità indubbiamente non bassa.

E richiedono, necessariamente, che il risparmiatore assuma un determinato rischio. L’approccio alle criptovalute può avvenire per il tramite anche dei “conti demo”, dei veri e propri simulatori che consentono di investire nel mondo delle criptovalute sfruttando i “crediti virtuali”: solo in un secondo momento, dopo aver appreso i meccanismi che governano il trading sul bitcoin e le altre criptovalute, si potrà iniziare ad investire con i propri soldi.

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