Intendiamo parlare dell’educazione del cane, non dell’addestramento del cane! I due concetti sono molto diversi, pur avendo principi di base comuni.
Entrambi sottintendono un condizionamento attivo del cane affinché lo stesso abbia un comportamento ben preciso, voluto dall’uomo. Ma le finalità sono ben diverse.
Chiariamo che intendiamo per “educazione” un condizionamento attivo che porti il nostro amico a convivere con la società in cui lo abbiamo portato a vivere (la nostra famiglia e, in modo più esteso, la società civile in cui noi, esseri umani, viviamo).
Per “addestramento” intendiamo invece quel condizionamento che lo porti a svolgere in maniera attiva “compiti” utili alle società di cui sopra.
Chiaramente i concetti suesposti possono essere oggetto di infinite discussioni ma abbiamo cercato di sintetizzarli nella speranza di dare una definizione generalizzata ma abbastanza precisa.
Va da sè che OGNI cane che conviva con la nostra società (ristretta od estesa) debba essere “educato” ad avere un buon rapporto con essa. Come insegniamo ai nostri figli a non mangiare con le mani, a non mettersi le dita nel naso e quindi tutta una serie di “regole” per una corretta convivenza con le società, allo stesso modo dobbiamo insegnare al nostro amico altrettante “regole” tendenti allo stesso scopo.
Tali “regole” comprendono l’insegnare al cane che non può depositare i suoi escrementi dove l’istinto gli suggerisce (ad esempio) e tutta una gamma di comportamenti “consoni” alla vita in società.
Ogni cane che vive con noi deve essere educato
E i responsabili della sua educazione siamo noi. Noi abbiamo deciso di farne il compagno della nostra vita, noi l’abbiamo scelto, noi l’abbiamo portato nella nostra casa. Come abbiamo il dovere di nutrirlo e accudirlo allo stesso modo abbiamo il dovere di educarlo.
Preso atto di ciò non dobbiamo mai perdere di vista alcuni aspetti non sempre scontati:
- il cane è un cane! Quindi non si comporta, non comunica, non “pensa” come un essere umano;
- dobbiamo essere noi a capire quale linguaggio utilizzare per fargli comprendere ciò che noi vogliamo da lui e non quindi pretendere che sia lui ad “indovinare” la nostra volontà.
- in qualsiasi momento noi si sia a contatto con il nostro cane saremo sottoposti alla sua osservazione e valutazione (dobbiamo essere sempre consci di ciò!) e il nostro comportamento lo influenzerà costantemente.
- sempre e comunque dovrà essere lui a fare ciò che noi stabiliamo e non viceversa.
- dolcezza, fermezza, coerenza: sempre. VIOLENZA: MAI!
Abbiamo chiesto un parere un famoso allevatore di Pastore Svizzero Bianco con risultati eccezionali sul profilo della stabilità caratteriale.
“Con questi punti fermi ben focalizzati potremo dedicarci all’educazione del nostro nuovo compagno attraverso una serie di step che affronteremo piano piano con una serie di articoli successivi. Se invece non riteniamo di essere in grado di fare ciò (per carità niente di male, anzi una dimostrazione di realismo encomiabile) o non vogliamo farlo in prima persona dobbiamo comunque far sì che il nostro cane sia educato!”
Tu che ne pensi ? Lasciaci un tuo parere su questo argomento.